«Corriere dei Piccoli» 9, Anno XXVI (4 Marzo 1934)
Il giorno dopo, il Re lo condusse a caccia del leone con l’ocarina, ma Bagolino suonò così male che la belva, sdegnata, lo avrebbe mangiato in un
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Brio Balilla, in riva al mare, si dispone a riposare, quando a un tratto, da lontano, ode un canto sovrumano.
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Passeggero clandestino, Zimbo è intento a uno spuntino!
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Bomba il cuoco, a bordo appena, già provvede per la cena.
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Giunge il treno a Bizzibio. “Scende lei? Scendo pur io.”
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S’ha in Italia a far ritorno oggi, e v’è trambusto intorno.
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Arcibaldo, avendo fatta una grassa colazione, or, con aria soddisfatta, dorme e russa a perfezione.
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Giunti a Corte per via fluviale a bordo di un ippopotamo, Re e precettore trovarono, infatti, il principe Bagolino che, aggrappato con le mani al
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Ma il palo a cui Fanfarino stava legato non era un palo: era l’albero d’un veliero sommergibile che esplorava il gran fiume dei Bagalòn. Il veliero
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Baldo, a simile idiozia, balza in piedi e insegue irato lo scioccon, che corre via: “Se ti piglio, o sciagurato...!”
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Anche Brio s’è fatto attrarre a da dietro quelle sbarre ora pensa come fare per potersi liberare.
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E perciò, con lieve passo, col suo bel cappello a staio, cautamente va dabbasso e la porta infila gaio.
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Brio raccoglie, in un secondo, dell’arena, lì sul fondo, e ne lancia a profusione dentro gli occhi del Tritone.
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sapiens, parlando ai selvaggi Bagolòn il dialetto milanese, e contando fino a dieci sulla punta della dita, senza mai uno sbaglio.
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maestro sapientissimo sarebbe stato molto utile a suo figlio, il principe ereditario Bagolino, il quale viveva nella più completa ignoranza, solo
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di un baobab, con un serpente a sonagli che faceva da bidello, suonando l’ora delle lezioni. Le quali erano però disertate dal principe Bagolino.
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E gli presentò come suo gran maestro Fanfarino, il quale subito diede a Bagolino una prima lezione di ocarina. Ma al suono incantatore sorsero dall
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entrare la scienza in corpo che darti in pasto a lui. Così egli acquisterà i tuoi meriti, o sapientissimo maestro! - Immaginatevi lo spavento del nostro
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’impudenza, davanti a Fanfarino, di giurare: “Io so già tutto!” “Parola di Bagolòn?” “Sì, papà” “Domani ti faremo l’esame”.
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ordine del Re, e legato a un palo presso il fiume, davanti al quale i cuochi di Corte accesero un bel fuoco, mentre gli stregoni della tribù
Accademia della crusca
